giovedì 21 aprile 2016

ARTICOLO_DALL'INDIFFERENZA....ALL'ASCOLTO

Per uno sviluppo solidale del territorio, la relazione con l’altro come "affar mio"
Credo che per ricostruire il presente e proiettarci realisticamente in un futuro migliore, il tessuto di relazioni sia l’arma più potente e concreta a nostra disposizione. Per fare ciò, penso sia necessario la disponibilità a metterci in gioco e a interrogarci su cosa voglia dire entrare in relazione con l’altro. Con il termine relazioni non intendo legami ad interesse mono-direzionale, egotistici e manipolatori, ma intendo connessioni umane guidate da un sincero interesse nei confronti dell’altro in quanto esistente, in quanto altro da me, specchio della mia essenza più profonda, in quanto “affar mio”.

Ad un'attenta analisi della situazione economico-sociale, mi rendo conto che l’individualismo e l’indifferenza sono ormai concezioni della realtà de-modè, altamente disfunzionali in quanto incapaci di rispondere ai veri bisogni dell'Uomo: si tratta di modalità fragili e superficiali, figlie di una società indifferente e consumista, che ormai ha fatto il suo tempo.
Nella realtà contemporanea, in lenta e continua regressione economica, forse la vera e concreta risposta è l’altro, è la relazione umana, ma cosa vuol dire davvero entrare in relazione con l’altro? E poi, chi è l’altro?
L’altro è il nostro vicino di pianerottolo, è il fornaio sotto casa, è semplicemente chi incontriamo tutti i giorni alla fermata dell’autobus…..
downloadPenso che la Vera rivoluzione sia entrare in contatto con l’altro con interesse Autentico, in un ottica di Ascolto, di Accoglienza, di Empatia e di Condivisione…. una condivisione delle conoscenze e delle capacità, un know-how sharing, in cui l’unione può fare la differenza nella costruzione del nostro futuro.
Ed io, come entro in relazione con chi mi sta accanto? Col mio vicino di casa? Col Giornalaio? Percepisco come prioritaria la costruzione di una rete di auto-mutuo aiuto, di sostegno e accoglienza? Percepisco l’altro come un “affare mio”?
Siamo tutti liberamente responsabili nel fare la differenza nella nostra vita e in  quella dell'altro, nessuno escluso.
Penso che solo un processo di consapevolezza e responsabilità verso noi stessi e verso gli altri, possa aprirci al cambiamento, all’evoluzione, alla concezione di una nuova era, umanamente sostenibile.
Articolo_Vivisostenibile

martedì 15 marzo 2016

ARTICOLO_Counselor: ascolto ed empatia nelle relazioni



– Per uno sviluppo umanamente sostenibile del territorio –


“Relazione deriva dal latino relatio– derivazione di referre ossia “riferire”, participio passato relatus ovvero “riferito”- La parola relazione ci indica che l’esistenza di un individuo è possibile solo in riferimento, rispetto a qualcun altro”.


Da sempre mi ritrovo a riflettere sul vero senso della vita e su cosa realmente convenga investire la mia esistenza e le mie energie. Ho iniziato osservando ciò che più era in grado di attrarre il mio interesse e la mia curiosità: l’uomo inserito all’interno del contesto sociale e relazionale. Ho sempre trovato affascinante l’individuo con le sue risorse e le sue contraddizioni. Osservando la realtà, noto che spesso viviamo nella falsa convinzione di essere entità scisse e separate, rinchiuse in loro stesse. È naturale che da qui nasca un autentico bisogno di dar voce alla propria identità e di creare ponti con l’altro. Penso e sento che nella nostra epoca siano sempre più indispensabili figure impegnate nel creare una rete di sostegno umano all’interno del tessuto sociale: professionisti, ma anche individui interessati alla relazione d’aiuto.

Ecco cosa mi affascina e mi spinge a navigare nella direzione del contatto umano, della cura della relazione, alimentando un interesse specifico per la persona e per lo sviluppo delle sue risorse/potenzialità, in una concezione olistica e di saluto-genesi dell’individuo.
Ecco cosa mi spinse nel 2008 ad iscrivermi ad un corso triennale per diventare Counselor.

Già laureata in Ingegneria Gestionale, direzionata verso un naturale sbocco lavorativo come dipendente di una grande azienda, iniziai a sentire il bisogno di qualcosa di diverso che desse spazio al senso umano e relazionale della mia vita, non qualcosa di improvvisato, ma frutto di una formazione che desse reali competenze. Ho capito che la mia formazione tecnico-scientifica mi aveva dato accesso ad una conoscenza parziale, assolutamente non esaustiva delle mie potenzialità …. ed ecco che cominciai a cercare su Internet, a chiedere ad amici, ad informarmi… Un giorno lessi “per sbaglio” un articolo che parlava di Counseling, come di una tipologia di intervento mirata a facilitare le relazioni e ad affiancare il Cliente nel percorso di crescita personale, nell’ esplorazione e risoluzione delle proprie difficoltà, conflittualità decisionali e vocazionali. Sentii subito risuonare qualcosa in me, e decisi di buttarmi in questa nuova avventura triennale, faticosa ma costellata da molte soddisfazioni.


Tutto è partito dalla consapevolezza che, solo lavorando su di me, avrei potuto un giorno essere strumento all’interno delle relazioni, nella vita di tutti i giorni, per offrire Ascolto agli altri con Accoglienza, Empatia e competenza, per facilitare un percorso di consapevolezza e riscoperta delle proprie risorse. E chissà … magari un giorno sarebbe diventato un lavoro? Non è mai stata questa la priorità o il motore, se non il mio interesse per una concezione di un tessuto sociale nuovo, evoluto, umanamente sostenibile, in cui ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte.
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LABORATORI ESPERIENZIALI